Il dibattito sugli allevamenti da carne è all’ordine del giorno.
Dati alla mano gli allevamenti intensivi impattano negativamente sul benessere del pianeta, degli animali e delle persone.
Il nostro impegno può essere riassunto con la seguente frase:
CONSUMARE MENO CARNE E DI QUALITÀ MIGLIORE, AFFIDANDOSI AD ALLEVAMENTI SOSTENIBILI
Ma cosa intendiamo esattamente con “sostenibile”, questa parola magica utilizzata ed abusata oggi in tutti i contesti?
Sostenibilità per noi significa coerenza con i cicli, i tempi e le logiche della natura. Significa pascolo, benessere ed alimentazione naturale per gli animali.
Sono infatti molteplici i vantaggi degli allevamenti estensivi e semi-estensivi rispetto a quelli intensivi, tra i quali:
Concimazione spontanea del terreno che viene arricchito di preziosi nutrienti, favorendo lo sviluppo della flora e contrastando l’erosione del suolo; [92]
Riduzione dell’incidenza di malattie per i bovini, con conseguente riduzione sostanziale nella somministrazione di antibiotici e altri farmaci; [93]
Rispetto ai bovini alimentati principalmente con mangimi e cereali, riduzione sostanziale dell’accumulo di tessuti grassi nei bovini alimentati prevalentemente ad erba e fieno, tessuti che poi vengono scartati in fase di macellazione e sono soggetti a problemi di smaltimento; [94]
Riduzione nella superficie di terreno necessaria per la coltivazione di cereali destinata all’alimentazione dei bovini, con conseguente riduzione nell’uso di pesticidi e prodotti chimici per permettere la crescita di piante in regime di monocultura e riduzione dell’erosione del suolo;
Riduzione dei costi per la coltivazione di cereali e per l’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici;
Riduzione dell’inquinamento delle falde acquifere dovuto all’utilizzo di pesticidi e altri prodotti chimici in agricoltura;
Riduzione nella produzione di metano, potente gas ad effetto serra, per i bovini alimentati prevalentemente ad erba e fieno rispetto ai bovini alimentati con cereali e mangimi; [95]
Aumento della qualità della vita per i soggetti che consumano carne di qualità elevata: “L’alimentazione dell’animale, basata sullo sfruttamento del pascolo, concorre ad incrementare, infatti, il contenuto sia di sostanze antiossidanti come α- tocoferolo, luteina e β-carotene, che migliorano la qualità della carne (colore, sapore, struttura, valore nutrizionale), riducono l’ossidazione dei lipidi ed allungano la shelf-life del prodotto, sia di acidi grassi polinsaturi (PUFA) della serie ω3 e ω6, dell’isomero C18:2 cis9 trans11 dei CLA (Acido Linoleico Coniugato). Questi acidi grassi hanno un elevato valore nutraceutico in quanto contribuiscono a migliorare il sistema immunitario, esplicano attività antiaterosclerotica, anticarcinogenica e immunomodulante”. [96]
Fonti:
[92] Cfr: P. Hawken, A. Lovins, L. H. Lovins – Capitalismo Naturale – 2011
[93] Cfr: D. A. Lashof, D. Tirpak – Policy Options for Stabilizing Global Climate – Report to U.S. Congress – EPA – 1989
[94] Cfr: W. D. Browning – Steaks and Mistakes: A Study of U.S. Beef Production – Rocky Mountain Institute – document interno – 1987
[95] Cfr: D. A. Lashof, D. Tirpak – Policy Options for Stabilizing Global Climate – Report to U.S. Congress – EPA – 1989
[96] Cit: Belury – Dietary conjugated linoleic acid in health: physiological effects and mechanisms of action – Department of Molecular Medicine, Northwest Hospital, USA – 2002 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12055356