Si tratta di una razza pregiata e dalla lunghissima storia, un animale fortemente duttile e versatile in grado di adattarsi non solo al pascolo di pianura, ma anche a quello di montagna.
La storia della razza piemontese, anche comunemente detta fassona, affonda le sue radici in tempi antichissimi. Già a partire dal 25.000 - 30.000 a.C. lo zebù pakistano, predecessore della nostra attuale piemontese, ha seguito i flussi migratori dell’uomo verso ovest, arrivando gradualmente a stabilirsi in Europa, fino ad insediarsi nel nord Italia, per l’appunto in Piemonte, ai pressi della barriera naturale formata dalle Alpi.
In seguito, incrociandosi con le razze indigene presenti nel nord Italia, lo zebù ha dato origine a quella che oggi chiamiamo la razza piemontese.
Fino agli anni ’70 era possibile trovare in quantità simile due sottospecie distinte di piemontese, mutate e originatesi naturalmente nel corso del tempo: la razza di Demonte e quella Albese. Entrambe presentavano caratteristiche fisiche peculiari: la prima, di dimensioni inferiori, ha una colorazione più intensa del manto; la seconda, spicca per una grande crescita delle masse muscolari, presentando una cosiddetta doppia groppa sul dorso.
Sono state le scelte e le selezioni degli allevatori stessi a definire i prevalenti sviluppo e diffondersi della razza Albese, che oggi intendiamo comunemente e semplicemente piemontese, rispetto alla razza di Demonte.
Un toro di razza piemontese a 4 anni di età può raggiungere un peso di 800 kg ed è proprio per questo ampio sviluppo muscolare, che si traduce in una maggiore resa, generalmente al macello, che la razza piemontese Albese è stata privilegiata a tal punto rispetto alla sua parente di Demonte.
Questo bovino avendo nelle sue caratteristiche principali il grande sviluppo della massa muscolare presenta delle carni magrissime, ma allo stesso tempo, e questo rende la piemontese una razza davvero speciale, morbide e tenere, per via della presenza assai limitata di tessuto connettivo.
Il bovino di razza piemontese, non appena nasce, mostra un manto dal colore frumento che, con l’avanzare d’età dell’animale tende a diventare bianco. Sono presenti sul mantello del toro sfumature di grigio su collo e spalle. Le corna, di media lunghezza, sono dirette in avanti e di lato e, sotto la testa, un collo ricolmo di fasce muscolari. Il torace, compatto e cilindrico, mostra tutta l’ipertrofia tipica di questa razza, gli arti si presentano lunghi.
Il modo migliore per consumare una carne di fassona piemontese? Cruda, in una battuta o in un carpaccio. Ma anche i suoi tagli più pregiati, da cuocere anche a lungo, come il brasato e lo spezzatino, sono uno spettacolo.
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