Uno degli aspetti più delicati e che è fonte di maggior dibattito quando si parla di allevamento è sicuramente quello legato all’impatto ambientale.
Il nostro proposito, in questo senso, non è solamente quello di offrire una materia prima genuina e frutto della vita sana dell’animale, ma che sia anche il risultato di un processo di allevamento e trasformazione che gravi il meno possibile sull’ambiente.
La carne Pascol, per definizione, è una materia prima totalmente legata al territorio e la nostra intenzione è quella di rispettare quest’ultimo e di valorizzarlo al meglio, attuando accorgimenti e strategie che ci consentano di accorciare di molto la filiera produttiva.
Nello specifico, ecco quali soluzioni adottiamo per dare il nostro contributo nel rendere la carne Pascol il più sostenibile possibile:
- Ci affidiamo unicamente ad aziende agricole di dimensioni contenute, a conduzione familiare, il cui numero di capi rimane limitato. Forniamo a queste aziende una consulenza zootecnica gratuita in modo da potenziare e valorizzare le metodologie di allevamento e sfruttare al meglio spazi e risorse. In questo modo diamo spazio unicamente a realtà che non hanno interesse alla massimizzazione della produzione e che necessitano di un utilizzo di risorse contenuto per l’allevamento.
- Eliminiamo l’esigenza di importare mangimi dall’estero e foraggi al di fuori dei confini regionali, o addirittura territoriali, in cui si trova l’azienda agricola. I nostri bovini, come ricordato molte volte, si nutrono principalmente di ciò che trovano al pascolo; tuttavia quando le condizioni climatiche diventano rigide nella stagione fredda, per sostentare l’animale, come scritto nel nostro disciplinare, vi può essere una integrazione di materie prime italiane e NO OGM che non superi mai il 30% del totale. Queste materie prime, nel caso dei foraggi, hanno sempre origine territoriale, tendente il più possibile al km 0. Nel caso di necessità di cerali, invece, facciamo affidamento sempre alla fonte di produzione più vicina possibile alle aziende agricole, sempre e rigorosamente italiana.
- Siamo affiliati a strutture partner per la macellazione. Questo significa che, sempre da quanto abbiamo stabilito nel disciplinare Pascol, accentriamo il processo di trasformazione della carne in strutture che possano raccogliere le necessità di tutte le aziende agricole limitrofe senza quindi bisogno di compiere gravosi spostamenti, sia per l’ambiente che per l’animale.
- Attraverso la pratica del pascolo di altura ed alpeggio, ad una quota che nel periodo estivo può superare i 2000 metri, utilizziamo quelle fasce di territorio montano che altrimenti rimarrebbero inutilizzate e totalmente incolte senza possibilità di essere coltivate e sfruttate in altra maniera, lasciando l’animale a brucare e nutrirsi unicamente di ciò che trova su questi pendii. In questa maniera integriamo al meglio la mandria al territorio, al suo ecosistema in modo naturale e preserviamo i comportamenti specie-specifici dell’animale tutelando la biodiversità e, questione di non minore importanza, contribuiamo al mantenimento di tradizioni e aspetti culturali che tendono a scomparire, come la monticazione e la transumanza.
Entro il 2022, inoltre, ci proponiamo di acquisire tutte le cosiddette “quattro i”, che definiscono un animale come nato, allevato, ingrassato e macellato in Italia, eliminando di conseguenza il residuo di necessità che possiamo avere (legato alla mancanza, sul nostro territorio, di grandi stalle da riproduzione) di acquistare, quando serve, un vitello da un paese estero per allevarlo secondo il nostro disciplinare. In questa maniera un altro aspetto del nostro progetto sarà totalmente svincolato da una ulteriore esigenza di trasporto.